Viaggi tra le righe attraverso leggende e realtà con i 359 GIN. Alla scoperta di una perfetta sinergia tra territorialità e tradizione, ben oltre i semplici distillati.


Oggi la mia attenzione è interamente rivolta a questa giornata di memoria, ricordo indelebile per molti, in qualche modo spettatori attivi e indiretti, di una tragedia avuto luogo il 6 Aprile 2009.
Questa volta voglio raccontare una storia davvero unica, carica di umanità e sacrificio, all’interno di uno spaccato storico e culturale che ha toccato il cuore di tutti noi italiani.
Ringrazio da subito per la disponibilità e  la preziosa testimonianza il mio ospite Luca Carratelli, Bartender Aquilano, particolarmente sensibile all’argomento che con maestria e professionalità ci delizierà con le sue “chicche da bere” e non solo.
Il buono di questa storia (quasi) a lieto fine ci viene regalato proprio dalla varietà e particolarità dei due gin in questione (il botanico e il fruttato) che oltre a soddisfare le diverse aspettative e palati più esigenti, ci fanno immergere in  una favola attraverso cui scoprire leggende e luoghi magici della città di Erba.
Questa fin da subito fu la missione principale per i creatori dei distillati, Pier e Paolo, due amici con la passione per il buon bere, che nel luglio dello scorso 2020, quando ancora tutto il settore della ristorazione e della “bar industry” vive un capitolo nero a causa della pandemia covidiana, decidono di regalarsi questa possibilità di mettersi in gioco con una chiave innovativa e moderna. E da qui il loro successo…
Ed è quanto più mi ha emozionato, in particolar modo ricordando  inevitabilmente la città di Erba, per la predisposizione alla solidarietà sul piano economico e umano, che questa città riuscì a dimostrare a seguito del terremoto che colpì l’intero Abruzzo e le zone limitrofe.
Ma la parte più accattivante deve ancora venire, la stessa che mi ha trasmesso una leggerezza mista a curiosità molto insolita. Rimasi affascinata dalla leggenda di Caino, un brigante dedito al saccheggio dei borghi cinquecenteschi di Erba, segretamente innamorato di Elena, il cui giovane cuore apparteneva al parroco locale, nel tormento incalzante ( che ricorda il Botanico) ma  equilibrato nella sua interezza di un amore impossibile ma romantico ( come il Fruttato) ed  antico come la sua terra e le sue catene montuose ( da cui trae ispirazione il logo stesso del 359 gin ) che si innalzano lasciando tra loro l’omonima valle (Caino) da cui appunto prende il nome.

Per la prima volta mi sono imbattuta, grazie alle descrizioni accurate e le sapienti creazioni di Luca, in una vera e propria degustazione multisensoriale di un prodotto dalle svariate sfaccettature e possibilità di utilizzo, (vedremo come viene utilizzato nel drink e come -e quale-  mi viene consigliato da bere liscio, per apprezzarne le particolari caratteristiche conferite dalla distillazione dei singoli elementi (in questo caso le botaniche impiegate). Ed è proprio questo che cercherò di trasmettervi come sempre attraverso i miei viaggi (al momento) virtuali, ed esperienze sensoriali, capaci di coinvolgere non solo la vista e il gusto, ma il cuore, la mente e i ricordi.

Proverò a far parlare anche il mio paziente ospite, stimato Bartender e soprattutto brand ambassador di questa interessante azienda. Perché si sa, prima di lasciar la parola son dura a cedere !! (Lui se la ride un pò…).
E mentre scelgo (senza alcun dubbio per me) quale dei due gin far entrare nella mia top list del gusto, mi ritrovo subito una meravigliosa creazione di Luca davanti agli occhi che elegantemente prende la parola descrivendomi la sua ricetta:

Il drink che ho scelto da realizzare con il 359Gin è un drink con base gin botanico… Dove gin, the verde con gocce di salamoia e bourbon si uniscono per dar vita ad una festa di sapori inizialmente secchi ,mantenendo l’originalità del gin stesso , per poi dar spazio a una setosità con note fruttate e morbide sul palato.

Il nome del drink è Mother’s ruin !

Il drink di Luca con GIN 359 botanico.Moder's ruin

Gli chiesi come mai la scelta tra il botanico e il fruttato ricadde sulla prima…

Entrambi i gin sono a mio avviso ottimi da bere lisci. Semplicemente tenendoli in freddo in freezer. In qualità di amante del gin posso dire che quando Paolo e Piero mi hanno proposto di far parte di questa grande famiglia e concesso di degustare il prodotto sono rimasto davvero sbalordito perché oltre alle materie prime di alta qualità (sia botanico che fruttato) c’è una base di alcol di pari qualità. Il BOTANICO viene distillato artigianalmente a freddo in alambicco di rame con erbe locali cresciute spontanee in Val Caino. Con il suo gusto semplice e secco troviamo al suo interno:
L’angelica, per un profumo delicato con una nota piccante. Frutti essiccati del coriandolo per un gusto speziato. Ginepro per un sapore fresco e aromatico. Olii essenziali di limone mandarino e bergamotto per una nota di freschezza. Questo gin trova a mio avviso un ottimo impiego, per il “martini cocktail”, dove riesce ad esaltare  il suo massimo del sapore… Un gin da accostare con un “Indian tonic” o tonica neutra e una piccola bacca di ginepro precedentemente schiacciata e poi messa all’interno.

Vediamo nel dettaglio cosa mi dice del fruttato:

Il FRUTTATO, primo gin italiano ad essere aromatizzato con i frutti di bosco, mantiene al tempo stesso la sua secchezza originale differenziandosi da altri gin fruttati che risultano dolci al palato. La sua distillazione avviene mediante metodo artigianale a freddo in alambicco di rame. Le caratteristiche e frutti contenuti spaziano dalle foglie di mora per un profumo dolce e intenso. Al ginepro per un sapore fresco e aromatico. Mirtillo per una traccia acidulata. Fragoline di bosco mature per una nota di gusto caldo e speziato. Il tutto proveniente da piccole produzioni locali di frutti di bosco coltivati con metodo biologico. Personalmente un ottimo gin da degustare con una tonica neutra per chi ama il sapore del gin in tutte le sue sfaccettature, o con una tonica aromatizzata e un frutto di bosco tagliato in modo da far esplodere ed esaltare tutti i profumi del gin.

Che dire ragazzi, qui non si smette più di bere (responsabilmente) e di raccontare!!!
Eh si perché vedere negli occhi di  chi parla tanto entusiasmo e complicità quasi familiare con l’azienda, rappresenta per me un toccasana per l’anima e il cuore.
Come già detto in apertura, ciò che mi ha catturata ed affascinata di questa storia è proprio la similitudine delle due vicende… quella di Luca diventato per questa azienda ( tra gli 80 candidati in lista)  brand ambassador . Simbolo di ripresa e rinascita dalle proprie forze residue dopo la catastrofe causata dall’evento sismico di dodici anni fa in Abbruzzo. E quella dei due ideatori dei 359 GIN , Pier e Paolo , che da una passione comune hanno dato vita in un momento economicamente  non meno drammatico , ad una  valida e fruttuosa azienda  nonché un concentrato di storia, tradizioni e qualità.

Con l’augurio che questa storia possa essere da monito ancora per molti, in questo momento di grave difficoltà, il mio invito è quello di lasciarsi sempre conquistare dai nuovi sapori, come per questi due distillati che racchiudono in sé fascino, armonia, decisioni e storia in perfetto equilibrio tra loro, cosi come accoglie al suo interno un buon gin che si rispetti.


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